(ASI) Torna alto l’ allarme Oltreoceano e rischia di salire la temperatura tra le superpotenze. Un gruppo di pirati informatici ha attaccato, ancora una volta, gli Stati Uniti.

Ha colpito 150 tra agenzie governative, think tank e altre organizzazioni. La denuncia è giunta stamane in una dichiarazione della Microsoft, evidenziando che il gruppo da cui è partito l’ atto ostile viene denominato "Nobelium".

L’ azienda, fondata dall’ imprenditore Bill Gates, non ha nascosto che l’ azione offensiva sia stata compiuta dallo stesso gruppo di hacker che, con ramificazioni in Russia, aveva danneggiato nel 2020 l' impresa di software SolarWinds insieme a un centinaio di altre e alcune agenzie federali di Washington.

Il presidente, Joe Biden, ha introdotto recentemente pesanti sanzioni contro Vladimir Putin, puntando l’ indice contro I suoi 007. Essi sono stati ritenuti responsabili, dalla National Security Agency, di tali iniziative volte a influenzare le elezioni Usa dello scorso 3 novembre e a generare disagi in tutto il territorio d’ Oltreoceano.

I rapporti tra i due giganti stanno attraversando, a causa di tutto ciò, un periodo di profonde turbolenze che non si vedevano dal lontano 1952, uno degli anni peggiori della Guerra Fredda.

La notizia odierna potrebbe peggiorare la situazione, in quanto il capo della Casa Bianca ha minacciato ulteriori rappresaglie contro lo Zar, o chiunque altro avesse posto gravi pericoli alla sicurezza nazionale.

L’ Alleanza Atantica ha esteso, da molti anni, la possibile applicazione dell’ articolo 5 del suo Trattato istitutivo, varato nel 1949, anche ai cyber attacchi. La norma in questione prevede la clausola dell’ autodifesa collettiva, ovvero l’ obbligo di sostegno, se richiesto dall’ alleato aggredito, la risposta contro l’ aggressore purchè sia proporzionale al danno subito.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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