(ASI) In seguito al sabotaggio subito dallo stabilimento di Natanz Seyed Abás Araqchi viceministro per gli affari politici iraniani ha annunciato che Teheran inizierà ad arricchire l’uranio del 60% in questa struttura.

Il rappresentante del governo iraniano ha riferito che: “Attraverso una lettera, l’Iran ha annunciato al direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), Rafael Grossi, che inizierà ad arricchire l’uranio al 60%”.

Il pronunciamento del diplomatico segue l’incidente che questa domenica ha interessato la rete elettrica del complesso nucleare di Sharid Ahmadi Roshan, della centrale nucleare di Natanz, nell’omonima regione dell’Iran centrale. Secondo i primi rapporti dei servizi iraniani dietro il sabotaggio ci sarebbe il servizio di intelligence israeliano (Mossad).

“Altre 1000 centrifughe, con il 50% di capacità in più, verranno aggiunte alle macchine di Natanz, oltre a sostituire quelle danneggiate”, ha aggiunto il politico iraniano.

Lunedì scorso, l’ambasciatore iraniano presso le organizzazioni internazionali con sede a Vienna, KazemQaribabadi, ha spiegato che, nonostante l’atto di sabotaggio, l’arricchimento dell’uranio non si è fermato nell’impianto.

Dallo scorso gennaio, la Repubblica islamica ha iniziato ad arricchire l’uranio al 20%, in base alla Legge sull’azione strategica per revocare le sanzioni, approvata dal Parlamento iraniano nel novembre 2020.Successivamente, l’Aiea ha affermato che il paese iraniano potrebbe facilmente arricchire l’uranio oltre il 20%, anche fino al 90%.

L’Iran ha gradualmente ridotto i suoi impegni nucleari un anno dopo che l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ritirato il suo paese dal pattoJcpoa firmato nel 2015, e ha imposto una politica di sanzioni e misure coercitive unilaterali contro l’Iran.

Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia

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