(ASI) Nubi grigie all’ orizzonte e tempesta, molto probabilmente, in arrivo. Rischia infatti di complicarsi la trattativa, in corso a Vienna, in merito al nucleare iraniano e di aumentare la tensione. La riunione prevista per oggi è stata rinviata a domani. Il motivo, spiegato ufficialmente, è legato solo a un caso di positività a causa del Covid 19 di uno dei componenti della delegazione. 

Ci sono anche tutta una serie di tensioni provocate da una serie di eventi. Il più recente ha riguardato l’ esplosione, avvenuta domenica mattina, dell’ impianto elettrico nel sito nucleare di Natanz attriito La Repubblica Islamica ha scelto, in seguito all’ accaduto, di procedere con l'arricchimento dell'uranio addirittura al 60%, proprio in quella centrale nucleare, a partire da oggi. Lo dichiarato ieri il vice ministro degli Esteri Abbas Araghchi, a Press Tv, specificando di aver già informato l’ Aiea (Agenzia Internazionale per l’ Energia Atomica dell’ Onu). La mossa è destinata a generare nuove tensioni tra Teheran e Israele appoggiato dagli Usa e i loro alleati.

La Francia ha condannato l’ opzione decisa dal governo dei Pasdaran. E’ uno sviluppo "serio" che necessita di "una risposta coordinata" da parte dei Paesi coinvolti nei negoziati sull’ intesa stipulata nel 2015. "E 'uno sviluppo serio che condanniamo”, hanno tuonato con forza fonti dell'Eliseo.

Restiamo impegnati nelle trattative col paese mediorientale, nonostante la sua dichiarazione "provocatoria". Lo hanno evidenziato gli Stati Uniti. "Siamo certamente preoccupati per questi annunci provocatori", ha detto ai giornalisti la portavoce della Casa Bianca e del presidente Joe Biden, Jen Psaki. "Crediamo che la via diplomatica sia l'unica strada da seguire e che avere una discussione, anche indiretta, sia il modo migliore per arrivare a una risoluzione".

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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