(ASI) La proposta pare non essere gradita a Teheran. "L'Iran non terrà alcun negoziato con gli Stati Uniti, né direttamente né indirettamente". Lo ha sottolineato, ieri sera, il vice ministro degli Esteri, Abbas Araghchi.

"Non abbiamo fretta – ha aggiunto-, non ci sarà nemmeno un piano graduale per rilanciare l'accordo sul nucleare e il passo finale dovrebbe essere la rimozione delle sanzioni da parte degli Usa".

Il numero uno della diplomazia della Repubblica Islamica ha risposto così, nel corso di un'intervista alla TV di Stato, alle notizie secondo cui Washington terrà colloqui con il paese degli Ayatollah durante una riunione della commissione congiunta sull'accordo nucleare prevista per martedì a Vienna.


    Il responsabile del dicastero della nazione dei Pasdaran ha fatto questi commenti dopo che, nelle ultime ore, il gruppo dei Paesi che ancora fanno parte dell’ intesa internazionale del 2015 (Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia, Germania e lo stesso Iran), in una videoconferenza organizzata dall'Unione europea avevano annunciato una riunione per il 6 aprile a Vienna con la presenza di una delegazione della Casa Bianca. E’ stato proprio quest’ ultima che ha abbandonato l'intesa, su ordine di Donald Trump nel maggio del 2018. Varie fonti hanno parlato quindi della possibilità di negoziati indiretti tra la nazione mediorientale e quella d’ Oltreoceano per il rientro degli del governo guidato da Joe Biden nell'accordo.
    "Avremo colloqui solo con il gruppo dei 4+1, cioè Gran Bretagna, Francia, Germania, Russia e Cina - ha affermato Araghchi, capo negoziatore iraniano - ma questi membri possono parlare con qualsiasi altro Paese in qualsiasi modo vogliano".
    Da parte sua, tuttavia, il capo dell'Organizzazione iraniana per l'energia atomica, Ali Akbar Salehi, ha detto che "l'impasse è stato spezzato" e quindi la via delle trattative è ora aperta.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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