(ASI) Altre nubi grigie imperversano all’ orizzonte. La situazione pare complicarsi. La tensione da oggi è più alta con l’ intero Occidente e quest’ ultimo attende la rappresaglia speculare che, molti immaginano, giungerà a breve. 

L’ annuncio è arrivato nel primo pomeriggio: “ E’ arrivato il momento di rispondere alle “recenti azioni destabilizzanti”, tra cui quella nei confronti del dissidente russo. Alexei Navalny va rilasciato subito e senza altre condizioni. Il servizio segreto di Mosca Fsb lo ha avvelenato tramite l’ agente nervino Novichock (arma non convenzionale vietata dalle convenzioni internazionali) e ciò è inaccettabile. Lo hanno riferito, nelle ultime ore, alti funzionari dell’ amministrazione di Joe Biden, citando i contenuti riportati nell’ apposito rapporto d’ intelligence che è stato declassificato. L’ approccio attuale della Casa Bianca è molto più duro rispetto a quello adottato in precedenza dall’ allora ex presidente e tycoon Donald Trump. I dirigenti d’Oltreoceano hanno annunciato nuove sanzioni appena varate, le prime della neo amministrazione Usa, a cui probabilmente se ne aggiungeranno delle altre. Washington ha colpito, tramite i provvedimenti restrittivi adottati, 7 alti funzionari della nazione di Vladimir Putin e 14 aziende locali nel settore chimico/ biologico.

Anche l’ Unione europea ha agito, nel medesimo modo, nei confronti delle stesse persone. Bruxelles ha fatto capire così di aver operato in coordinamento con Washington. Immediata la replica del ministro degli Esteri dello Zar. “Reagiremo – ha promesso dunque il numero uno del dicastero Sergej Lavrov – nessuno ha cancellato la regola della diplomazia: la reciprocità”. Tale posizione è stata ribadita, poco dopo all’ agenzia di stampa Tass, anche dal capo del comitato per gli Affari internazionali della Federazione Kostantin Kosachev.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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