(ASI) La polemica continua senza placarsi. Vladimir Putin è intervenuto infatti nuovamente sul caso del suo oppositore. Alexey Navalny viene utilizzato dai Paesi occidentali – ha detto il presidente russo - come strumento della “loro politica di contenimento” nei nostri confronti.

Il capo del Cremlino ha lanciato così una durissima accusa, nelle ultime ore, durante un'intervista realizzata mercoledì e trasmessa ieri, in differita, dalla tv pubblica Rossija 24. 

Ha voluto replicare dunque, ancora una volta, alle accuse di aver violato i diritti umani, ordinando alla polizia locale di reprimere, nelle scorse due settimane, le proteste di piazza a favore della liberazione immediata dell’antagonista politico del Cremlino. I sit – in non erano stati autorizzati dalle autorità competenti e la polizia è stata costretta, pertanto, a fermare migliaia di dimostranti sostenuti, a suo avviso, dagli Stati Uniti e dagli alleati di Washington.

Gli avversari che abbiamo, o i potenziali tali, “hanno sempre fatto affidamento su persone ambiziose e assetate di potere, usandole continuamente” per fini tutt’altro che nobili. Lo Zar ha sottolineato quindi come il famoso blogger sia strumentalizzato, proprio ora, “ in un momento in cui tutti i paesi del mondo, compreso il nostro, stanno sperimentando esaurimento, frustrazione e insoddisfazione" a causa "delle condizioni in cui vivono e del livello del loro reddito”. I numerosi successi, ottenuti dalla sua nazione sul piano militare e sul fronte della pandemia in merito alla scoperta del vaccino Sputnik V – ha poi aggiunto -, “iniziano ad irritare” alcuni componenti della comunità internazionale. “Più forti diventiamo, maggiore sarà” la scelta di ostacolare i progetti che abbiamo in cantiere. Ha promesso però che Mosca è più forte delle minacce che si addensano, come nubi grigie, all’orizzonte.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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