Russia a Usa: “Esportazione democrazia vi si ritorce contro”

putin7(ASI) Fine mandato turbolento per Donald Trump.Durissimo attacco verbale, oggi della Russia, nei confronti degli Usa. "Le tecniche, precedentemente utilizzate da Washington per la democratizzazione di altri Paesi, si sono rivelate un boomerang". Lo ha scritto, nelle ultime ore, il vice capo del Consiglio di Sicurezza ed ex presidente, Dmitry Medvedev, in un editoriale divulgato sul sito dell’agenzia di stampa Tass.

 

Tale comportamento si è diffuso, negli anni, ma soprattutto dal momento in cui è iniziata la lotta, contro il terrorismo internazionale, in risposta agli attacchi subiti dalla nazione d’Oltreoceano l’11 settembre 2001. Il funzionario del Cremlino ha sottolineato inoltre, nell’articolo che ha redatto, che “la guerra civile “fredda”, che imperversava negli Stati Uniti da qualche mese, ha raggiunto il suo culmine". Lo stretto collaboratore di Vladimir Putin ha sottolineato così che Mosca non vuole che "gli Stati Uniti abbiano problemi, per ragioni pratiche", in quanto “creano ondate d'instabilità che ci sommergono". Non mostra tranquillità tuttavia per il futuro in quanto, a suo giudizio, le relazioni tra le due superpotenze rimarranno tese probabilmente per i prossimi anni. L’intento tutt’altro che pacifico sarebbe confermato dalle prime intenzioni espresse dalla nuova amministrazione, che si insedierà alla Casa Bianca mercoledì 20 gennaio, guidata da Joe Biden. Pesano inoltre l’ imprevedibilità, di ulteriori sue azioni deleterie sulla scena internazionale, che potrebbe generare “una sorta di tossicità anche per gli alleati e partner”. La causa di tale situazione pericolosa deve essere ricondotta, a proprio avviso, al “risultato di gravi sconvolgimenti sociali che la società americana deve affrontare” per l’inaffidabilità del sistema elettorale utilizzato. “Nessuno poteva immaginare, nemmeno nei loro peggiori incubi, che tutte queste differenze – ha concluso - avrebbero portato all'assalto del Campidoglio, la cui prima pietra è stata posta dal primo presidente americano George Washington".

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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