Iran – Usa: provocazioni nel Golfo

elicotteroiraniano copy(ASI) Tensione altissima nelle acque del Golfo Persico. Un elicottero iraniano si è avvicinato pericolosamente al sottomarino, Uss Georgia, che ha una lunghezza pari a 170 metri.

L’episodio è avvenuto, secondo quanto si è appreso, nelle ultime ore. Il velivolo di Teheran lo ha sorvolato intimandogli, via radio, di farsi riconoscere, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Le immagini, che circolano sui social network, mostrano il grande cilindro del battello di Washington e la sua sagoma sommersa. Esso è stato inviato nell’area, dalla Casa Bianca attorno alla metà di dicembre 2020, allo scopo di scoraggiare la nazione dei Pasdaran dal compiere le tanto minacciate offensive nei confronti delle basi Usa in Medioriente e sul territorio israeliano. Questa possibilità viene ritenuta, dagli esperti, come probabile con l’avvicinarsi della fine del mandato del presidente uscente, Donald Trump, che dovrebbe imporre ulteriori sanzioni, alla controparte, per penalizzare la sua industria siderurgica e quella delle armi convenzionali. La patata bollente sarà nelle mani del successore, Joe Biden, che si insedierà nell’edificio di Pennsylvania Avenue 1600, situato nella capitale, il 20 gennaio. Il sottomarino, presente nella zona di crisi, è decisamente all’avanguardia e contiene persino gli strumenti d'assalto, degli incursori subacquei, pronti a essere utilizzati in qualsiasi momento. Può imbarcare inoltre fino a 66 uomini delle forze speciali Navy Seal e 154 potentissimi missili da crociera utili, in particolare, per immediate rappresaglie. Il mezzo della Repubblica Islamica è invece più antico. Si tratta infatti di un Agusta-Sikorsky SH-3D, venduto dall'Italia alla Marina guidata dallo Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi, prima della rivoluzione degli Ayatollah avvenuta tra il 1978 e il 1979. I tecnici locali producono continuamente la maggior parte dei ricambi per i motori. La componente elettronica è stata aggiornata, negli anni, con materiali acquistati dalla Cina. Tale elemento non rappresenta, tuttavia, una grande fonte di preoccupazione per il Pentagono che pensa di avere così, sul nemico, un notevole vantaggio strategico.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

 

 

 

Fonte foto Shahram Sharifi (GFDL 1.2 <http://www.gnu.org/licenses/old-licenses/fdl-1.2.html> or GFDL 1.2 <http://www.gnu.org/licenses/old-licenses/fdl-1.2.html>), via Wikimedia Commons

 

 

 

 

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