(ASI) L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina ha proclamato uno sciopero, nei propri territori, in vista della “Giornata della rabbia” di domani proclamata per la scelta americana, della scorsa settimana, di considerare legali gli insediamenti israeliani in Cisgiordania.
Il vicepresidente di Fatah ha respinto l’opzione attuata da Washington, a favore dell’alleato Tel Aviv, considerandola come uno dei “molti crimini” contro il popolo che vive al confine con lo Stato ebraico. Ha indetto così lo stop a tutte le attività quotidiane, nell’area rientrante sotto la propria amministrazione, per consentire ai cittadini di partecipare all’iniziativa.
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