(ASI) “A questo punto non c’è la necessità di nuove operazioni”. Il ministero della Difesa turco ha deciso così di non riprendere gli attacchi, dopo una tregua di 120 ore, iniziati lo scorso 9 ottobre nella Siria nordorientale.

Ankara ha constatato infatti la buona volontà della controparte di abbandonare le aree indicate. Ha deciso inoltre di concederle altre 150 ore per consentire il completamento di quanto iniziato negli ultimi due giorni. L’intervento diplomatico della comunità internazionale è stato determinante nel conseguimento di tale risultato. Stati Uniti e Russia hanno remato nella stessa direzione per evitare l’aggravarsi della crisi geopolitica e umanitaria che ha coinvolto, nell’area già dopo poche ore dall’avvio delle ostilità, oltre 200.000 persone. Il vertice di ieri tra il numero uno della Mezzaluna, Tayyp Erdogan e quella del Cremlino, Vladimir Putin, ha generato un’importante intesa relativa all’avvio di pattugliamenti congiunti, tra le truppe delle due nazion,i fino a 10 chilometri entro il territorio siriano oltre il confine turco. Lo scopo è quello di garantire la stabilità di quella parte del paese segnato, da anni, da violenti conflitti e dei suoi vicini.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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