(ASI) E’ sempre più intenso lo scontro diplomatico tra le superpotenze. La Cina ha respinto infatti le affermazioni del segretario di Stato americano Mike Pompeo.

Quest’ultimo aveva espresso critiche, in merito allo scarso rispetto dei diritti umani da parte di Pechino, in una dichiarazione rilasciata nel trentesimo anniversario della repressione delle proteste studentesche di piazza Tiananmen. Il gigante asiatico ha definito le parole del responsabile della diplomazia di Washington un "folle vaniloquio e balbettio senza senso". Il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang, ha detto chiaramente, in una conferenza stampa, che il suo Paese "protesta e denuncia l'intromissione in affari interni" attraverso un'azione che colpisce le relazioni bilaterali. Esse stanno già attraversando un momento difficile a causa della guerra commerciale in corso tra le due nazioni. Si aggiungono a tutto ciò pure le sempre più frequenti prove di forza, della Casa Bianca, che invia le proprie navi da guerra, a scopo provocatorio, in prossimità delle acque territoriali della controparte e vicino Taiwan. Il Pentagono giustifica tutto ciò con la necessità di rispettare e tutelare “la libertà di navigazione nella regione”, sancita dalle norme internazionali.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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