Colombia: presidente Duque vuole modificare accordo con Farc

farc copy copy(ASI) Il presidente colombiano Ivan Duque, in carica dallo scorso anno, punta a modificare l’accordo di pace con le Farc (Forza rivoluzionaria comune alternativa) creando un nuovo “patto nazionale”, anche senza il consenso della formazione armata e delle opposizioni.


Da quanto si apprende le riunioni in tal senso sarebbero iniziate ieri vedendo tra gli altri la presenza del presidente del Senato, Ernesto Macías che ha riferito che non è esclusa la possibilità di dar vita ad un'Assemblea costituente nazionale per ottenere modifiche all'Accordo di pace. È stato proprio Duque a proporre un nuovo “patto politico nazionale” con lo scopo di modificare l'accordo di pace firmato nel 2016 a L'Avana, dopo quattro anni di trattative. Gli incontri non includono la rappresentazione dell'opposizione o della FARC. Sono invece stati presenti Centro Democrático, Mira, Colombia Justa y Libres, Partito conservatore, Partito liberale, Radical Change e Partido de la U. Sono stati invitati anche l'ex ministro Aurelio Iragorri, l'ex presidente César Gaviria, l'ex presidente Andrés Pastrana e l'ex ministro Germán Vargas Lleras.
Macias ha riferito che Duque sarebbe però scettico sulla possibile modifica all’accordo.
Il senatore Alvaro Uribe Velez, uno dei principali oppositori del processo di pace in Colombia, ha detto che tra le modifiche l'accordo di pace ci sarebbe quello di facilitare il modello di estradizione , mentre Iván Cepeda, del Polo Democrático Alternativo, ha sottolineato che un patto politico “senza opposizione e senza forze alternative non deve essere definito nazionale”.
Da sottolineare che in questo momento il leader del partito Farc, Seuxis Paucías Solarte Hernandez, noto come Jesus Santrich, sta affrontando un processo giudiziario che potrebbe portare alla sua estradizione negli Stati Uniti, anche se il Tribunale speciale per la pace (Pec) il 17 maggio ha determinato la sua libertà e la garanzia di non estradizione in assenza di prove per il presunto crimine di traffico di droga.

Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia

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