(ASI) Rischia di complicarsi la crisi in Venezuela. I media e i rappresentanti dell’opposizione hanno pubblicato, nelle ultime ore, foto e video su Twitter che ritraggono l’operazione inerente all’arresto, da parte dei servizi segreti Sebin controllati dal governo di Caracas, del deputato Sergio Vergara di Roberto Marrero, responsabile dell’ufficio di Jhuan Guaidò.

Gli Stati Uniti, che hanno consentito a quest’ultimo di autoproclamarsi presidente, hanno minacciato più volte un intervento militare contro l’attuale capo dello Stato Nicolas Maduro, che gode della protezione in particolare di Russia e Cina, se fossero avvenuti atti intimidatori. La reazione degli Usa e delle altre 53 nazioni, che hanno riconosciuto il leader dell’opposizione come numero uno del paese sudamericano, potrebbe essere quindi molto dura. Mosca e Pechino hanno accusato più volte Donald Trump di aver attuato un golpe, violando gravemente il diritto internazionale. Il rischio dunque di un conflitto, in loco, tra superpotenze è molto elevato. Tutto ciò potrebbe generare anche gravi conseguenze a livello regionale poiché, ad esempio, il Brasile ha comunicato al tycoon che appoggerebbe un’azione bellica del pentagono contro il proprio vicino. Si formerebbero qui così le condizioni ottimali per una possibile guerra civile molto simile a quella iniziata, nel 2011, nella martoriata Siria.

“Gli Stati Uniti condannano le incursioni dei servizi di sicurezza di Maduro e l’arresto di Roberto Marrero, capo dello staff del presidente ad interim Jhuan Guaidò. Chiediamo il suo rilascio immediato. Riterremo responsabili coloro che sono coinvolti” nell’azione. Lo ha scritto, su Twitter, il Segretario di stato americano Mike Pompeo.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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