(ASI) - Il commissario Ue francese Pierre Moscovici ha risposto alle critiche del vicepremier leghista Matteo Salvini e di altri politici italiani sulla sua indulgenza nei confronti dell’ennesimo probabile sfondamento del 3% del limite massimo di disavanzo da parte della sua Francia, rispetto alla durezza manifestata sul 2,4% nella manovra di bilancio italiana.

Infatti afferma: "Non ci sono due pesi e due misure, le regole sono uguali per tutti". Matteo Salvini invece, riferendosi a Moscovici, che partecipa al negoziato a Bruxelles del premier Giuseppe Conte con il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker sulla manovra, risponde così: "C’è qualche commissario europeo che dice che la Francia può sforare il 3% e noi no. Inizio a esser stufo di due pesi e due misure. Non si capisce perché sull’Italia c’è la lente di ingrandimento sullo zero virgola e altri possono sforare molto di più».

La situazione è imbarazzante per Moscovici perché, proprio mentre bocciava la manovra italiana, aveva applaudito il presidente francese Emmanuel Macron per l’impegno a rispettare le regole Ue dopo i 10 anni in cui i governi di Parigi avevano collezionato deficit eccessivi con un picco addirittura oltre il 7% del Pil: "È fuori discussione avere un trattamento privilegiato per alcuni ed esageratamente severo per gli altri. Anche se (le regole, ndr) sono abbastanza sottili e complesse". Proprio in base a queste sottigliezze e complessità ha confermato che un deficit francese sopra al 3% può essere preso in considerazione, anche se in modo "limitato, temporaneo ed eccezionale". Ha chiarito che la situazione dell’Italia è diversa perché "la Commissione europea sorveglia il debito italiano da tanti anni, non l’abbiamo mai fatto con la Francia". In ogni caso Moscovici ha espresso la speranza di trovare una soluzione con entrambi i governi.

 

Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia

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