(ASI) E’ giunta oggi l’ennesima conferma dei cattivi rapporti tra le superpotenze. Il sottosegretario agli Affari politici del dipartimento di Stato americano, David Hafe, ha lanciato un’ulteriore sfida alla Russia durante il suo intervento al Forum Med 2018 in corso a Roma.

Mosca continua, a parere del rappresentante dell’amministrazione Trump, a mostrare aggressività, nonostante gli sforzi volti a trovare aree di cooperazione fra le due nazioni. Le sfide, elencate dal funzionario Usa, sono molte e vanno dall’Ucraina, al Medioriente, alla sicurezza informatica. Vladimir Putin vuole però, secondo l’esponente di Washington, “smantellare l’ordine mondiale, sovvertendolo per realizzare i propri fini”. L'umanità sembra essere tornata così in piena Guerra Fredda che è avvertita, in maniera forse più consistente che altrove, in Siria. Il diplomatico d’oltreoceano è tornato a chiedere quindi al Cremlino un maggiore impegno per “esercitare la propria influenza su Damasco”, al fine di assicurarsi che il processo politico di conciliazione tra le parti in lotta possa generare i frutti sperati. La strada si preannuncia però irta di ostacoli sia per la situazione difficile su quel territorio, martoriato dal conflitto iniziato nel 2011, ma soprattutto per le dichiarazioni del rappresentante della Casa Bianca in loco. L’ambasciatore James Jaffrey ha affermato, in un’intervista pubblicata nelle ultime ore dall’agenzia di stampa russa “Ria Novisti” e dal quotidiano moscovita Kommersant, che ci sono stati numerosi scontri diretti tra le forze del pentagono e quelle del Cremlino proprio sul suolo siriano.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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