(ASI) Brasile- A poche ore dai risultati definitivi del secondo turno delle elezioni presidenziali brasiliane, l'ex terrorista delle Brigate Rosse era già sparito. Una signora di Cananeia, il paesino di 12mila abitanti dove Cesare Battisti ha trovato asilo, dice di averlo visto prendere un battello, dato che da quelle parti ormai lo conoscono tutti.


Nei giorni precedenti, Jair Bolsonaro aveva detto di essere pronto a estradare il pluriomicida italiano, accontentando la giustizia italiana che da anni chiede di processarlo. L'intenzione del neopresidente è stata confermata via Twitter dal figlio, che ha scritto direttamente al vice Presidente del Consiglio Matteo Salvini. La replica non si è fatta attendere: «Farò in modo che dopo anni di chiacchiere finalmente l'Italia riuscirà a emettere una sentenza che cercava da tanto tempo e finalmente ci sarà giustizia». Al leader della Lega ha fatto eco quello di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, perfino con toni più severi: «Dicono sia un personaggio, ma mi basta sapere che fugge da anni dalla pena che deve scontare, rispetto ai crimini che ha commesso, per farmi dire che mi fa schifo».
Da Carijo, il quartiere di Cananeia dove abitava nella sua villetta dalla scarcerazione del 2011, Battisti era scomparso il 28 ottobre stesso, mentre dal tribunale della città il capo Anderson Nascimento ha detto alla stampa che su Battisti non pende alcuna misura cautelare, quindi che almeno in Brasile è libero di spostarsi liberamente. Igor Tamasauskas, l'avvocato personale dell'ex terrorista, ha comunicato nei giorni successivi alla scomparsa che Battisti non sta fuggendo, ma ha chiesto a tutti i suoi legali di fare il punto della situazione ora che è cambiato il presidente. «Tornerà a San Paolo», ha rassicurato Tamasauskas, «farà visita ad alcuni amici, poi tornerà a casa».
Al momento però, il prossimo futuro dell'ex terrorista non è certo. L'intenzione del presidente Bolsonaro non è detto possa essere accolta nell'immediato. La legge brasiliana non chiarisce lo status delle decisioni dell'Alta Corte e il loro rapporto con le decisioni del presidente, a fronte della volontà del suo predecessore. Negli ultimi mesi del suo mandato, Luiz Ignacio Lula Da Silva aveva concesso a Battisti la residenza permanente. Decisione confermata poi da Luiz Fux, giudice del Supremo Trubunale Federale, che dovrebbe garantire per la sua futura presenza in Brasile, senza essere costretto a lasciare il Paese neanche a fronte di un'estradizione. Per Bolsonaro estradare l'ex terrorista rosso potrebbe essere più complicato di quanto sembri. Non è ancora detto che si troverà presto a scontare quell'ergastolo per cui è condannato in via definitiva dal 1993.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia

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