(ASI) Le superpotenze continuano a sfidarsi e il mondo trema. Potrebbe essere definito l’incidente internazionale più grave dalla fine della Seconda guerra mondiale.

La Russia ha denunciato nelle ultime ore un attacco americano, con 13 droni, nei confronti della base militare del Cremlino, situata a Hmeimim, nella parte nordoccidentale della Siria. La gravissima accusa è giunta ieri dal viceministro della Difesa, Aleksandr Fomin, durante la seduta plenaria del forum internazionale per le questioni di sicurezza a Pechino. Il rappresentante di Mosca ha spiegato che il raid, che ha causato danni ai cacciabombardieri presenti sulla pista della struttura, è stato guidato da un aereo da ricognizione del pentagono, Posedion 8, che pattugliava l’area del Mediterraneo. L’intervento militare, attribuito in un primo momento agli oppositori sostenuti dall’Occidente del presidente Bashar al - Assad situati nella vicina provincia siriana di Idlib, è stato effettuato dai velivoli senza pilota. Questi ultimi “si sono mossi in una formazione di combattimento comune, guidata da un unico equipaggio a terra” che ha preso il loro controllo per affrontare “le contromisure elettroniche russe attorno alla base”. Tutto ciò, secondo alcune fonti, sarebbe avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 gennaio scorso. Le difese, nell’area, sono state rafforzate subito dopo e non si sono verificati più episodi simili. Il portavoce di Vladimir Putin ha fatto sapere che lo zar discuterà dell’accaduto, il prossimo 11 novembre a Parigi, con Donald Trump.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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