(ASI) “Non può esserci una soluzione militare al conflitto in Siria", poiché la situazione è migliorabile solo “attraverso un processo politico negoziato”.

E’ questa la decisione finale del vertice tra Turchia, Russia e Iran avvenuto ieri a Teheran. Vladimir Putin, alleato da sempre del governo di Damasco, ha ribadito al termine dell’incontro che l’esercito di Bashar al – Assad ha il diritto di difendersi, confermando di avere appoggiato quest’ultimo, con raid aerei, nella roccaforte controllata dai ribelli situata nella provincia di Idlib. “La nostra priorità – ha aggiunto il numero uno del Cremlino – è quella di liquidare completamente i terroristi”, dal paese mediorientale, in quanto rappresentano persino una minaccia regionale. Il leader dello stato degli Ayatollah, Hassan Rohani, ha chiesto alla Casa Bianca di interrompere le operazioni belliche, sul suolo governato da Damasco, in quanto sono illegittime. Il presidente turco, Tayyp Erdogan, non ha nascosto il timore per il possibile arrivo di una nuova ondata di profughi nei propri confini, visto che sono già presenti 3,5 milioni di rifugiati, aggiungendo di non avere la possibilità di accoglierne altri.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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