(ASI) I tamburi di guerra continuano a suonare in Medioriente. Alcuni missili terra – aria sarebbero stati lanciati, la scorsa notte, contro la base iraniana T4 situata vicino alla città siriana di Palmira.

I media del governo di Damasco hanno attribuito la paternità dell’accaduto ai velivoli con la Stella di David. Israele non ha però, come sempre in questi casi, confermato né smentito l’azione bellica. Secondo quanto si è appreso, i caccia dell’aviazione di Tel Aviv sarebbero entrati da Al – Tanf, zona della Siria sotto il controllo degli Stati Uniti, volando a bassa quota per non essere identificati dai radar ostili. L’agenzia di stampa Sana, del regime di Damasco, ha informato tuttavia che uno dei jet nemici sarebbe stato colpito dalle difese anti aeree presenti sul territorio nazionale. Non è la prima volta che capitano episodi simili, soprattutto ai danni della struttura militare presa di mira nelle ultime ore, per la presenza di droni usati per compiere attacchi e ricognizioni che rappresenterebbero un pericolo per lo Stato ebraico. Il primo ministro di quest’ultimo, Benjamin Netanyahu, incontrerà il presidente russo Vladimir Putin in settimana. Ha comunicato oggi che ribadirà al capo del Cremlino che non tollererà più la presenza di Teheran, sul territorio siriano, per i rischi derivanti dalla vicinanza geografica al suo paese. I Pasdaran continuano ad appoggiare militarmente, infatti, le truppe del regime siriano che sono aiutate anche da quelle di Mosca.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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