(ASI) La tensione rimane sempre alta in Siria e le ostilità non sembrano cessare, nonostante gli oltre 500 mila morti dal 2011 e la guerra per procura, in quel territorio, tra potenze regionali e globali, ma anche fra attori statali e non.

Il Central Military Media ha denunciato un attacco, all’alba di oggi, contro alcune postazioni dell’esercito di Damasco, vicino alla prima linea opposta al sedicente Stato Islamico, nella regione di Deir Ez – Zor. La zona interessata è stata quella tra Boukamal e Hmeimeh. La fonte ha riferito di danni materiali, ma non ha aggiunto ulteriori particolari. Il regime di Bashar al – Assad ha attribuito la paternità dell’accaduto alla Casa Bianca e ai suoi alleati. Gli Stati Uniti hanno fatto sapere, però, di non avere avuto riscontri in merito, respingendo così ogni accusa. “Non abbiamo informazioni che sostanzino quanto detto”, ha comunicato un portavoce del pentagono, il maggiore Adrian Rankine – Galloway. L’Osservatorio siriano per i Diritti umani ha denunciato, intanto, due ondate di raid missilistici, nelle prime ore di questa mattina, da parte di Washington e Londra volte a distruggere alcune strutture dell’Isis nella parte orientale del fiume Eufrate. Mancano ancora, tuttavia, conferme indipendenti in merito alla verdicità di tali notizie.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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