(ASI) Il cessate il fuoco, sancito all’unanimità dalle Nazioni Unite circa una settimana fa mediante l’approvazione della risoluzione 2401, sembra essere una vera e propria utopia.

La guerra prosegue, purtroppo, in Siria e in particolare nella regione della Ghouta orientale. Le informazioni divulgate da alcune fonti, purtroppo non indipendenti, hanno riportato che nelle ultime ore le forze lealiste all’esercito di Damasco avrebbero conquistato ulteriori posizioni in quella zona. L’Onu ha denunciato l’impossibilità di distribuire, a causa delle precarie condizioni di sicurezza, gli aiuti umanitari a 27.500 civili, confermando l’utilizzo di armi chimiche avvenuto in almeno 8 casi. Il Consiglio di Sicurezza è tornato a riunirsi d’urgenza, al Palazzo di Vetro di New York, per tentare una mediazione tra le parti in conflitto. Il Segretario generale, Antonio Guterres, ha lanciato per l’ennesima volta un appello per “consentire immediatamente un accesso sicuro e senza impedimenti agli altri convogli per fornire gli approvvigionamenti essenziali a centinaia di migliaia di persone in disperato bisogno”. Ha elogiato così il coraggio degli operatori umanitari per il loro lavoro instancabile finalizzato a garantire il soccorso dei feriti.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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