(ASI) Vertice internazionale, oggi a Vancouver, sulla crisi nordcoreana che potrebbe sfociare, dopo le Olimpiadi che si terranno a breve a PyeongChang, in un conflitto atomico. Parteciperanno all’iniziativa diplomatica il Canada, gli Usa, l’ Australia, il Belgio, la Colombia, la Danimarca, la Francia, la Grecia, l’ India, l’Italia, il Giappone, l’ Olanda, la Nuova Zelanda, la Norvegia, le Filippine, la Corea del Sud, la Svezia, la Thailandia, la Turchia e il Regno Unito.                                                                                                

Russia e Cina hanno deciso, tuttavia, di non prendervi parte. L’obiettivo del summit, secondo quanto riferito dal governo canadese, è quello di “dimostrare solidarietà in opposizione alle azioni illegali e pericolose della Corea del Nord”, rafforzando al contempo “gli sforzi diplomatici verso una penisola coreana sicura, prospera e denuclearizzata”. Uno degli scopi, che preoccupa di più, è quello però di “rafforzare il sistema sanzionatorio globale a supporto di un ordine internazionale basato sulle regole”. Non si può escludere quindi che eventuali nuove pressioni potrebbero spingere il regime di Kim Jong Un ad attuare ulteriori provocazioni con conseguenze pericolose per il mondo. Il ministro degli esteri, Angelino Alfano, ha detto che la conferenza punta a favorire la diplomazia affinchè sia risolta, al più presto, questa crisi. Papa Francesco ha sottolineato ieri ai giornalisti, durante il suo viaggio in Cile, l’elevata probabilità di una guerra nucleare che potrebbe scoppiare anche a causa di un banale incidente.

Marco Paganelli - Agenzia Stampa Italia

                                                                                                                   

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