(ASI) Roma - «Ancora una vetrina costosissima e inutile. Ancora un fallimento su un tema, quello dell’ambiente ostico perché mette in gioco interessi privati e, come la stessa reazione di Trump ha confermato, il bene comune viene sempre dopo di essi. Il G7 è stato un'inutile e costosa kermesse»: è il commento dei parlamentari delle commissioni ambiente di Camera e Senato del MoVimento 5 Stelle.                                                                                                                  

«Tanti bei proclami ma ecco il governo del bla bla seduto al tavolo dei potenti. Questi accordi internazionali dimostrano di essere un ostacolo a chi voglia veramente agire. Trump ha affossato la dichiarazione congiunta sul clima. E l’Italia cosa fa? Calenda soavemente dice che aspetterà la decisione del presidente statunitense. Non c’è nulla da aspettare. Bisogna agire. Abbiamo un’occasione per farlo ed è il G7 ambientale che si svolgerà dall’11 giugno a Bologna. Serve unapolitica industriale che vada nel segno delle rinnovabili con decisione e contro le fossili; serve una rivoluzione industriale, dei trasporti, del lavoro. Ma tutte queste speranze cozzano con la realtà: nella classifica della Ong Transport and Environment, l’Italia è al penultimo posto nelle politiche di attuazione degli accordi di Parigi con solo 9 punti su 100 D’altro canto cosa possiamo aspettarci da un governo che infila nel decreto parchi un emendamento per permettere le trivellazioni nelle aree protette».

«Il punto di non ritorno climatico è davvero alle porte – ribadiscono i parlamentari pentastellati Mirko Busto (Camera) e Carlo Martelli (Senato) - agli attuali livelli emissivi, senza drastiche misure globali di riduzione e, l’ azzeramento delle emissioni di gas a effetto serra, gli obiettivi di Parigi, seppur insufficienti e frutto di un accordo al ribasso, saranno impossibili da raggiungere condannandoci ad un futuro drammaticamente incerto e pericoloso. L'obiettivo di contenere l'aumento della temperatura media globale a un massimo di 1,5 gradi rischia di essere cancellato in meno di 5 anni se le emissioni di gas a effetto serra non verranno drasticamente ridotte in tempi rapidissimi. Meno di 20 anni è invece il tempo che abbiamo per contenerla sotto i 2 gradi. A Bologna, il governo dimostri che si rende conto del problema e mostri coraggio».

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