(ASI) L’accordo raggiunto all’interno dell’Opec, l’organizzazioni dei paesi esportatori di petrolio, segnerà una nuova geopolitica mondiale. Questo il parere del presidente venezuelano Nicolas Maduro commentando l’accordo raggiunto ieri dalle parti per stabilizzare il mercato dell’oro nero.


“Oggi – ha detto Maduro – è nata una nuova geopolitica petrolifera mondiale. Tutti i grandi paesi produttori sono uniti per giungere alla stabilizzazione del mercato e per l’istituzione di un prezzo equo”.
Maduro ha anche annunciato che il Venezuela per evitare che il prezzo del petrolio sia influenzato dagli speculatori presenterà un’apposita proposta sia ai paesi Opec sia a quelli che non ne fanno parte.
Ieri i paesi Opec hanno raggiunto un accordo che prevede il taglio di 1,2 milioni di barili al giorno (Mbd) ponendo il tetto massimo della produzione a 32,5 Mbd. L’intesa, raggiunta a Vienna, entrerà in vigore nel gennaio 2017 ed avrà una validità di sei mesi ed eventualmente potrà essere prorogato per altri 6 mesi. Per valutare il rispetto dell’intesa l’Opec ha anche deciso l’istituzione di un comitato di sorveglianza ad alto livello composta dai ministri del Petrolio di Algeria, Kuwait e Venezuela.
Proprio il Venezuela, svolgendo l’importante ruolo di mediatore, è riuscito a mettere d’accordo le parti portando Arabia saudita e Iran, da sempre rivali e nemici, a giungere ad un compromesso. Teheran, fresco della fine delle sanzioni, non voleva ridurre la produzione e ha ottenuto di mantenerla a 3,78 milioni di barili al giorno mentre l’Arabia Saudita, che è il secondo produttore al mondo di petrolio dietro agli Stati Uniti, ha accettato di farsi carico di quasi la metà del taglio totale.

Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia

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