America Latina: Differenze sempre più nette tra “Stati Sociali” e “Stati liberisti” nel Sud America. Il governo di Evo Morales continua ad abbassare le tasse per le telecomunicazioni, luce ed acqua

Pulcinelli07062016 copy(ASI) La Paz – Nell’America Latina si vanno sempre di più a delineare due fronti contrapposti: da una parte la “via sociale” e dall’altra la “via liberista”.
Dopo la sconfitta in Argentina delle forze peroniste a favore dei movimenti liberisti filo-U.S.A. e l’altrettanta vita difficile per il Governo di Nicolás Maduro – erede politico del defunto Hugo Chávez – basato sull’idea del “Socialismo del XXI secolo”, ad aumentare la “demarcazione” di differente operato nei scorsi giorni ci pensa il Presidente della Bolivia Evo Morales.

Socialista con forti connotazioni antimperialiste e da sempre sostenitore della costituzione della “Grande Patria latinoamericana” (l’unione di tutta l’America del sud), Morales in riguardo alle tasse per acqua, luce e telecomunicazioni dichiara: «Telecomunicazioni, acqua ed energia sono un diritto fondamentale, se avessimo lasciato tutto in mani private, le tariffe avrebbero continuato ad aumentare. Invece da dieci anni a questa parte continuiamo a ribassare le tariffe relative alle telecomunicazioni, l'energia elettrica e l'acqua potabile». Tali affermazioni, come detto, vanno a demarcare sempre di più i differenti modelli che oggi sussistono nel sud America, a fronte delle politiche neoliberiste portate avanti dal Governo argentino guidato da Mauricio Macri, che recentemente ha annunciato una raffica di rincari fino al 500%.

Nella costituzione boliviana, vigente dal 2009, è stabilito che i servizi fondamentali come acqua ed energia elettrica sono un diritto umano e in base a questo assunto vanno protetti.

Evo Morales, in occasione della IV Cumbre de la Comunidad de Estados Latinoamericanos y Caribeños (Celac) che ha avuto luogo in Ecuador, ha inoltre aggiunto: «Se vogliamo pace con giustizia sociale, nei nostri paesi non possono governare banchieri, imprenditori o multinazionali. I governi e i presidenti eletti, siano essi di destra o sinistra, devono liberarsi dalle campagne di discredito finanziate dalle multinazionali. Questa è un'altra nostra debolezza».

Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia

 

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