(ASI) Domenica mattina, le forze israeliane hanno fatto una breve incursione nella moschea di al-Aqsa, il terzo luogo santo dell'islam che si trova sulla spianata delle moschee a Gerusalemme.

Le tensioni fra le due comunità sono cresciute in questi ultimi giorni da quando una giovane ebrea ha insultato davanti ad una telecamera il profeta Maometto. L'alta tensione è poi proseguita successivamente con la visita sulla spianata delle moschee del ministro israeliano dell'agricoltura, Uri Ariel, membro di un partito nazionalista di estrema destra. Di fronte a tutte queste provocazioni, i palestinesi hanno reagito lasciando dalla moschea di al-Aqsa, pietre e bottiglie incendiarie contro gli agenti israeliani, dopodiché si sono mobilizzati per opporsi all'ingresso dei soldati israeliani all'interno della moschea dove gli scontri sono stati violenti. Si contano una ventina di feriti fra i palestinesi. Dalla striscia di Gaza, Hamas ha dichiarato che i fedeli musulmani hanno il diritto di proteggere i propri luoghi di culto e per quello che è accaduto le sue cellule presenti in Cisgiordania colpiranno gli israeliani. Ci si chiede: vi è un obiettivo dietro le provoicazioni?  Se sì, chi e perché ha interesse ad alimentare la tensione fra ebrei e mussulmani? 

Tegno Tagne Honoré - Agenzia Stampa Italia

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