(ASI) Il Gran Mufti Sheikh Abdulaziz Al al-Sheikh, la più alta autorità religiosa dell’ Arabia Saudita, ha recentemente dichiarato che i gruppi militanti dello Stato Islamico in Iraq e Siria (ISIS) e al Qaeda erano  e sono i primi nemici dell'Islam e in alcun modo fanno parte della fede islamica.

Infatti, il Gran Mufti Sheikh Abdulaziz ha dichiarato: “Il  piano degli estremisti è di  diffondere il terrorismo, portando il decadimento morale sulla terra. Vogliono distruggere la civiltà umana. Per questi motivi non fanno parte dell'Islam, ma,  anzi, devono essere considerati  i primi nemici numero dell'Islam. Per cui  i musulmani sono le prime vittime dei loro misfatti".

In seguito, li ha paragonati al movimento kharigita che nel primo Islam, fece assassinare il genero del profeta Maometto Ali. Movimento che è stato giudicato e bollato poi come eretico dalla maggior parte dei musulmani.
L'Arabia Saudita segue la scuola wahabita ultra ortodossa e conservatrice dell'Islam sunnita, ma, allo stesso modo vede i gruppi militanti dello Stato Islamico in Iraq e Siria (ISIS) ed al Qaeda, che stanno operando in Medio Oriente come una minaccia alla propria stabilità.
Anche se alti religiosi wahhabiti avallino l’esecuzione per decapitazione per reati che includono l'apostasia, l'adulterio e la stregoneria, e descrivere gli sciiti come eretici, essi si distinguono da al Qaeda e dall’ ISIS perché si oppongono alla rivolta violenta.
Il governo di Riyadh è stato uno dei principali  sostenitori dei ribelli che combattono in Siria il presidente siriano Bashar al-Assad, ma ha incanalato i propri aiuti fatti di armi e denaro verso gli altri gruppi di opposizione che non siano riconducibili all’ ISIS e ad al Qaeda.

Migliaia di giovani sauditi si ritiene si siano recati  in Siria e Iraq per unirsi a  quei gruppi ribelli. Ciò è un campanello d’allarme che preoccupa le autorità saudite anche perché gli stessi possono in prospettiva posso rappresentare un pericolo contro il governo.
L’Arabia Saudita, conclude Il Gran Mufti Sheikh Abdulaziz Al al-Sheikh, a marzo ha etichettato l’ISIS, al Qaeda, Al Nusra Front e gli altri gruppi simili a loro, come "terroristi". Inoltre ha imposto una legge che prevede lunghe pene detentive a chiunque offra loro pubblico sostengo o gli dia aiuto morale o materiale.
All'inizio di questo mese il re Abdullah ha fatto un discorso attaccando tutti questi gruppi terroristici che hanno usato la religione islamica come pretesto per giustificare i propri crudeli delitti. Allo stesso modo ha esortato ed invitato tutti gli studiosi e leader musulmani a combattere contro di loro.

Niger September – Agenzia Stampa Italia

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