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Roma. Sua Eccellenza Mohammad Taher Rabbani : 35 anni dopo la Rivoluzione iraniana è ancora attuale
(ASI) Roma. Ambasciata della Repubblica Islamica Santa Sede - In occasione del 35simo anniversario della rivoluzione che ha portato alla nascita della Repubblica Islamica dell’Iran abbiamo avuto il piacere e l’onore di incontrare Sua Eccellenza Mohammad Taher Rabbani, ambasciatore del paese persiano presso il Vaticano.

 

Poche, ma significative, le domande che gli abbiamo rivolto per capire meglio cosa ha significato e cosa ancora oggi rappresenta la figura e l’operato di Khomeyni e gli attuali rapporti tra l’Iran ed il vaticano.

 

1) 1979 – 2014, dopo 35 anni qual è l’attualità del messaggio rivoluzionario dell’Ayatollah Khomeyni nel III millennio?

Noi siamo ormai entrati nel quarto decennio dopo la Rivoluzione e gli insegnamenti del nostro leader sua santità Khomeyni sono oggi seguiti tramite’Ayatollah Khamenei. L’obiettivo della Guida Suprema in questo quarto decennio mira alla giustizia, al progresso allo sviluppo ed alla raggiungimento di un concetto più ampio di pace. Sia il popolo sia il governo si devono muovere verso il raggiungimento della giustizia sociale seguendo gli insegnamenti di Khomeini.

02) Il nuovo corso della politica interna iraniana ha mutato i rapporti tra Teheran e la Santa Sede?

Le relazioni tra noi e la Santa Sede continuano ad essere ottime; noi auspichiamo un incontro tra il nostro presidente Rowani e Sua Santità Papa Francesco. Nelle scorse elezioni il nostro popolo ha votato consapevolmente il nuovo presidente  che in campagna elettorale aveva annunciato di voler rafforzare le relazioni diplomatiche attraverso un confronto costruttivo; per quanto riguarda la Santa Sede aveva annunciato una forte intesa sotto il punto di vista della diplomazia religiosa. Tra i problemi mondiali che il nostro paese ha a cuore e che speriamo di risolvere anche grazie all’opera di Papa Francesco ci sono la violenza e l’estremismo; da subito le due parti si sono trovati su posizioni comuni anche per quanto riguarda il conflitto in Siria. Papa Francesco, come noi, vuole debellare la povertà e l’indigenza; i rapporti tra i nostri due Stati non possono che essere ottimali.

03) Insieme alla Santa sede avete mai pensato di organizzare iniziative congiunte per denunciare la situazione in cui vivono i palestinesi a Gaza a causa della repressione israeliana?

Di recente il presidente Rowani parlando all’Onu ha ottenuto che a grande maggioranza fosse approvato il suo documento per la pace e potrebbe rappresentare una valida soluzione, contro la violenza e contro l’estremismo, una posizione questa condivisa con il Vaticano. Questo dovrebbe portare ad una rafforzamento della collaborazione tra Iran e Santa Sede nella lotta alla violenza ed all’estremismo.

Fabrizio Di Ernesto ed Ettore Bertolini – Agenzia Stampa Italia

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