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(ASI) La Francia ha ritirato il primo scaglione di 100 soldati sui circa 4.000 dislocati nel Mali,a seguito della decisione del Segretario Generale delle Nazioni Unite il Sud Coreano Ban-Ki-Moon di inviare un contingente di pace composto da

11.200 soldati e 1.400 forze di polizia.  Circa 1.000 soldati Francesi rimarrebbero però sul terreno.

La decisione ONU contrasta decisamente con le mire espansionistiche di Parigi, da sempre interessata a controllare gli sviluppi geopolitici nell'area,ed a ripristinare la sua antica influenza politca e strategica ed è  mirante segretamente a sostituire la predominante influenza di Parigi,con quella di Washington.

In tal senso vanno infatti prese le parole dell'assistente segretario alla Difesa U.S.A Michael Sheaan,all'Agenzia di stampa AFP.

Secondo Sheaan,i soldati inviati dalla Comunità Economica degli Stati dell'Africa Occidentale(sostenuti da Parigi),non sono in grado di fermare l'attività dei combattenti di Al Qaeda asserragliati nel Nord del paese.

Proprio con tale motivazione la Francia aveva giustificato in passato il suo intervento militare.

Il conflitto del Mali rischia di coinvolgere anche i paesi confinanti,inclusi i territori dell'ex Sahara Spagnolo,una situazione che rischia di trasformarsi in una vera e propria trappola per Parigi.

Come ha ammesso il Ministro degli Esteri Francese Laurent Fabius :"Non abbiamo intenzione di rimanere qui per sempre".

Antonio Cerina - Agenzia Stampa Italia

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