Il problema da parte russo consiste nel fatto che Mosca può realizzare solamente accordi per grandi forniture, da qui è scaturita la necessità di trovare un accordo che potesse risultare soddisfacente per entrambe le parti, anche se, va detto, una partita di 24 aerei, nel programma di produzione dei Su-35S, è pur sempre una quantità significativa. Attualmente c’è anche un ordine di 48 apparecchi da parte del Ministero della Difesa della Russia. Perciò con il potenziale contratto cinese verrebbe ampliato di una volta e mezzo il pacchetto d’ordini di questo aereo.
In Russia però alcuni hanno accolto con fastidio la notizia temendo che ora la Cina, a fronte di un esborso rilevante ma non troppo abbia la possibilità di studiare e copiare questi aerei come già fatto con i Su-27SK.
Rispetto al modello precedente questo modello è molto più complesso e difficile da copiare, inoltre i Su 27-SK risalivano ai tempi dell’Unione sovietica e dopo il crollo del regime molti modelli e fabbriche erano rimasti in altre repubbliche che hanno fornito materiali e tecnologia a Pechino.In Russia gli Su-27 costituivano l’armamento di molti segmenti dell’Aviazione, i quali negli anni ’90 non sempre erano in grado di garantire il loro servizio ed il loro controllo. Una significativa quantità di materiale per la produzione degli Su-27 venne comperata dalla Repubblica Popolare Cinese attraverso un percorso ufficiale che si inquadra negli accordi per la produzione su licenza a Shenyang di tali velivoli.
Ora per evitare sorprese di questo tipo solo Russia e Cina avranno a disposizione questi veivoli, e nonostante la somiglianza esteriore, tutti i sistemi e i dispositivi degli Su-35 si differenziano significativamente da quelli dei Su-27. Di conseguenza i lavori per la copia di questo aereo potrebbero protrarsi per molti anni, aspetto inaccettabile per la Repubblica Popolare Cinese.
Nonostante ciò, rimane il fatto che Mosca e Pechino continuano ad intensificare la loro collaborazione, un atteggiamento che a lungo potrebbe provocare le prime reazioni da parte degli Usa.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia