(ASI) Molte associazioni per disabili, non hanno locali di loro proprietà.  La stragrande maggioranza , sono in affitto o vengono ospitati in locali dati o in comodato d’uso  da comuni o province o presi in affitto da privati. E le loro terrazze non possono essere sfruttate.

Ma vi sono molte altre Associazioni  per disabili, che hanno avuto la fortuna negli anni, di realizzare grandi mega centri  su terreni da subito comperati come aree agricole e in seguito trasformate in aree edificabili e col passare del tempo, gli stessi acquirenti, hanno dopo cementificato e sulle loro terrazze oggi riflettono grandi distese di pannelli fotovoltaici, che  sono divenute fonti di ricchezze e di grandi guadagni.

Ma quanti sono effettivamente i disabili che sono ricoverati, quanti i disabili che usufruiscono dei servizi di fisioterapia, quanti sono i centri convenzionati  con le strutture pubbliche, quanti mezzi hanno in dotazione, vengono fatti mai verifiche e sopralluoghi in questi centri.

La nostra non è curiosità e neanche motivo di indagine, ma è solo un campanello che ci viene segnalato da diverse famiglie e tramite la nostra O.S. ci chiedono di essere, solo cassa di risonanza per gli interessi di queste famiglie . 

Carmelo Cassia

 

ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione

Continua a leggere