(ASI) Il presidente del Partito Animalista Europeo, tramite il responsabile dell'ufficio legale Avv. Alessio Cugini, ha inoltrato formale diffida avverso il sindaco di Roma, Ignazio Marino ad adempiere gli atti previsti dalla deliberazione n° 148 recante le procedure di affidamento della gestione di canili e gattili previa esecuzione di lavori di adeguamento agli standard sanitari per garantire la tutela del benessere degli animali.
Come noto la situazione dei canili e delle strutture addette a ricovero di animali randagi nel territorio della Capitale si presenta ormai allo stremo. In questo senso la delibera della Giunta capitolina del 22 maggio 2014, n. 148 fotografa una realtà assolutamente sconcertante, benché la medesima fosse già da tempo sotto gli occhi dei tanti volontari e di tutti coloro che hanno a cuore il benessere animale.
"Stupisce tale situazione se pensata in riferimento al fatto che nel corso di questi anni all'associazione privata che gestisce le strutture di cui si discute, sempre la medesima dal 1997 inserita per affidamento diretto in convenzione (procedura da ritenersi illegale ai sensi dell’art. 4, comma 2, lett. m-bis del d.l. n. 70/2011, come convertito dalla legge n. 106/2011 che determina di affidare direttamente appalti di servizi e forniture il cui importo risulti inferiore a 40.000 euro), sono stati erogati finanziamenti pubblici eccezionali corrispondenti a circa 4 milioni e 200.000 euro annui di cui oltre l’80% del totale per i 106 stipendiati e solo il 10% per il mantenimento dei cani detenuti, tale che per ogni animale sono erogati fondi che vanno bel al di là delle medie nazionale (14 euro contro una media di 4 euro), e, per assurdo, la situazione igienico-sanitaria delle strutture è forse peggiore di molte altre. - dichiara il presidente del PAE, Stefano Fuccelli - Ciò spiega anche le considerevoli resistenze che l’approvazione della delibera prima citata ha incontrato, scontrandosi contro interessi di parte che poco hanno a che vedere con la tutela del benessere animale. Del resto è pur vero che la difficile situazione prima descritta sia assolutamente reale, e alla medesima occorre fornire una risposta adeguata a termini di legge. E' evidente che l’aver riconosciuto, proprio per atto della Giunta, la situazione di assoluta e improrogabile criticità che grava sui canili municipali impone al Sindaco di agire senza indugio, pena l’integrazione di ben precise ipotesi di reato, che possono a titolo esemplificativo richiamarsi nelle fattispecie di cui agli artt. 328 e 727 c.p. - conclude il presidente PAE - Vista la gravità della situazione con la presente diffida intimiamo il sindaco Marino dal volere adottare tutte le misure necessarie volte a porre rimedio alla insostenibile situazione igienico-sanitaria dei canili ad oggi finanziati da Roma Capitale, nell’adempimento delle funzioni proprie del suo ufficio, inclusa quella di favorire in tempi più rapidi possibili l’approvazione della delibera n. 148/2014, od ogni altra che si rendesse necessaria, segnalando sin da ora che in caso di inerzia si provvederà a segnalare l’omissione penalmente rilevante alla competente Autorità Giudiziaria.
Ufficio Stampa Partito Animalista Europeo


