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(ASI) "Ora l'accordo firmato su due pagine di carta c'è. La pace, forse. La pacificazione degli animi sarà lunga. A questa, potranno contribuire umilmente, minimamente, ma concretamente, anche i missionari orionini presenti nel paese dell'Est che, sull'esempio di Don Orione vivono tra le gente e soprattutto tra quanti in questi mesi hanno subito gli effetti devastanti delle manifestazioni.

E' quanto dichiara don Flavio Peloso, superiore generale dell'Opera don Orione che ha in Ucraina due comunità di religiosi e religiose impegnate nel lavoro quotidiano nel sostegno alle persone in difficoltà soprattutto in questo momento di tensione e violenza.

"Noi siamo qui alle frontiere dell'Europa - SPIEGA DALL'UCRAINA, DON EGIDIO MONTANARI ORIONINO DA ANNI NEL PAESE - che improvvisamente si sono rivelate ancora incandescenti, come se la brace sotto la cenere continuasse ad ardere e vecchi conflitti riemergessero virulenti e mai assopiti".

"Camminiamo - continua Don Montanari - come su un crinale della storia, della cultura, della politica, della religione, fra un est e un ovest che per mille ragioni non trovano ancora un punto di incontro e di equilibrio. Viviamo sui confini, alla "periferia" dell'Europa dell'ovest e alla "periferia" dell'Europa dell'est, fra gente che conta poco agli occhi del mondo; povera di risorse economiche, di importanza, di parola, di diritti, di libertà. Ma sentiamo che per un orionino e per un cristiano della Chiesa di papa Francesco non esiste un posto migliore di questo."

"La chiamata di Dio a vivere qui, - conclude Don Montanari- alla luce di questi avvenimenti e degli stessi momenti di dubbio o di incertezza, si rivela ancora una volta in tutta la sua forza e chiarezza. Una preghiera per questo popolo e un saluto".

 

 

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