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(ASI)Se anche un'autorità del calibro di monsigor Vecchi ritiene opportuno lanciare un monito per le celebrazioni del patrono cittadino, affinchè lo stesso non sia "svenduto per un piatto di lenticchie" per dirla con le sue stesse parole, la cosa da un lato mi rincuora e mi inquieta allo stesso tempo. Rincuora perchè anche il sottoscritto, in tempi non sospetti e più precisamente nel giorno della presentazione della propria candidatura a sindaco di Terni, disse che bisognava "tornare a festeggiare il Santo Patrono come tale, con convinzione e dignità, riconsegnando il 14 febbraio al sacro per i credenti e all'identità cittadina per i non credenti". Allo stesso tempo è inquietante constatare che l'autorità vescovile, e non solo, abbia sentito il bisogno di esporsi in prima persona in maniera così forte e decisa per tutelare il valore spirituale della figura di San Valentino, oggi pericolosamente alla mercé dei classici "mercanti del tempio". Per decenni si è cercato di valorizzare il binomio San Valentino-amore. Il Santo Patrono degli innamorati, nell'immaginario collettivo, non coincide con il Santo Patrono di Terni. Perchè questo avvenga, per dirla con le parole del presidente della Camera di commercio Enrico Cipiccia, occorrono "sempre più idee e progetti davvero innovativi e in grado di essere attrattivi". E soprattutto, che non mischino sacro e profano.

 

Replica di Franco Todini al sindaco Di Girolamo

Egregio Signor Sindaco,

nel ringraziarLa per la Sua pronta risposta alla mia lettera, mi permetto di ribadire il contenuto della mia richiesta. Non era mia intenzione chiedere di rimandare l'approvazione di tutti gli atti amministrativi in questo periodo, ma solo quelli che possono comportare un impegno pluriennale dell'amministrazione comunale verso soggetti terzi. Credo che sia una richiesta del tutto legittima, che non c'entra affatto con quanto da Lei affermato, e cioè che "l'attività amministrativa non può essere paralizzata o subire rallentamenti, specie in un momento di particolare disagio per le fasce più deboli". Può spiegare ai cittadini quale disagio si creerebbe per le fasce più deboli se invece di rinnovare il contratto del Caos in scadenza a marzo per un importo di circa 3,6 milioni di euro, lo stesso venisse prorogato per sei mesi? In questo modo consentirebbe alla nuova Giunta Municipale di decidere al meglio se spendere queste risorse in questo modo oppure operare tagli alla spesa e recuperare somme da destinare all'alleggerimento della pressione fiscale.

Lo spieghi per favore! Cordiali saluti


Verdi: teatro all'italiana, non alla Di Girolamo

“Un modello di gestione sostenibile che guarda al futuro” così Franco Todini della Lista civica Il Cammello commenta l'approvazione del Consiglio Comunale del progetto di primo stralcio sul teatro Verdi.

Continua Todini: “Il progetto approvato, se realizzato, condizionerà irreversibilmente qualunque decisione in merito alla ricostruzione di un teatro all'italiana, senza una verifica della fattibilità e una valutazione dei costi e dei benefici delle varie opzioni possibili. La petizione di alcune associazioni, che propone di impegnare le sole somme certe attualmente a disposizione dell'amministrazione, per il rifacimento della sola torre scenica, è più che legittima e ragionevole perché non comprometterebbe la scelta definitiva da effettuare mediante uno studio di fattibilità basato sulla verifica dei differenti modelli di gestione possibili. L'intransigenza dimostrata con l'approvazione del progetto, senza neppure tener conto di questi semplici suggerimenti, mi spinge a contestare la decisione assunta e, se gli elettori lo vorranno, a mettere tra i primi punti del mio programma attuativo, se eletto sindaco, l'obiettivo di realizzare entro cinque anni dal mio mandato un teatro all'altezza delle aspettative dei ternani e che sia motore di sviluppo basato sull'industria culturale. Non solo un teatro grande ma un Grande Teatro per la Terni di domani”.

 

Franco Todini
Candidato Sindaco
Lista civica Il Cammello


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