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(ASI) "La produzione di idrocarburi della regione Basilicata copre il 10 per cento del fabbisogno energetico nazionale. In cambio di questo sfruttamento dei giacimenti petroliferi, che comporta danni all'ambiente, alla salute e all'agricoltura, erano stati promessi investimenti e infrastrutture. Promesse mai mantenute, mentre delle royalties pagate allo Stato dalle compagnie petrolifere, la Basilicata riceve appena il sette per cento”.

E' quanto ha dichiarato oggi alla Camera Fabio Rampelli, vicepresidente dei deputati di Fratelli d'Italia, illustrando una sua interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato.

“Di fronte a tale situazione – ha proseguito Rampelli - nonostante i vincoli stabiliti dal decreto sulle liberalizzazioni oltre un anno fa, il ministro Zanonato ha risposto con altre promesse e nessun dato concreto su quanto già si sarebbe dovuto fare fin qui. Quindi, riassumendo, in Basilicata si trivella il suolo e si estrae petrolio utile alla nazione; quest’attività produce problemi anche gravi agli abitanti; l’Istituto superiore di sanità segnala una crescita esponenziale di diverse forme tumorali; la regione Basilicata governata fin qui ininterrottamente e in modo consociativo dalla sinistra ha alimentato degrado e depauperamento, realizzando solo marchette e basse clientele; le poche infrastrutture esistenti cadono a pezzi. Morale: se lo Stato non ritiene conveniente dare alla Basilicata ciò che gli spetta, può smettere di estrarre petrolio. Se intende continuare a farlo, deve trasformare la regione, come nelle sue potenzialità, in un cantone svizzero, ricco nell’economia e nei livelli di qualità della vita e del benessere.

Ci auguriamo che gli elettori affianchino questa nostra denuncia con una sonora bocciatura del Pd e dei partiti che hanno governato, direttamente o sottobanco, la regione in questi anni” conclude Rampelli.

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