Crisi energetica: L’Italia è stata condizionata da politiche ideologiche del no

(ASI) “Sulla crisi energetica e il caro bolletta le nostre imprese stanno pagando un prezzo altissimo e pagheremo un prezzo nell'immediato molto importante, ma credo che il vero prezzo più grande lo pagheremo nel medio, lungo termine”.

Lo ha detto Nicola Angelini, presidente della Confimi Industria Umbria, durante la puntata della trasmissione televisiva “Nero Su Bianco” andata in onda il 26 ottobre su Umbria+ che aveva come tema: Crisi energetica rincari delle bollette causa e conseguenze?

La Confimi è la Confederazione dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata rappresenta circa 45 mila imprese per 600 mila dipendenti.

Nel suo intervento riferito alle imprese umbre in difficoltà, il presidente Angelini ha affermato: “Abbiamo le imprese che rischiano, oggi per domani, la chiusura non perché non hanno ordinativi, ma perché non riescono a sostenere i costi dell'energia.

Sulla crisi energetica, Angelini,  si è soffermato nell'indicare le palesi difficoltà dell'Italia. “Purtroppo non siamo autosufficienti dal punto di vista energetico e la colpa è di tutti, perché quando si dice sempre no a tutti i progetti, alle iniziative e alle soluzioni per risolvere i problemi, allora il Paese va in crisi. Paghiamo questa situazione di precarietà  perchè vince spesso il no, cIò a prescindere. Un no ideologico, mentre io credo che sia giusto che ci possa dire sì ogni tanto.

Noi siamo una nazione che ha detto no all'energia nucleare quando abbiamo gli Stati confinanti come la Francia, l'Austria che hanno delle centrali nucleari e che quindi hanno un potenziale energetico differente dal nostro e non parlo di realtà extraeuropee. Siamo il Paese dove  si è contrari anche alle pale eoliche perché l'ambiente altrimenti viene deturpato. Quindi, se viviamo anche questa crisi energetica,  purtroppo, lo dobbiamo  alle politiche del no.  Infine, il presidente Angelini,  al nuovo governo del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sulle problematiche  che frenano la crescita dell'Italia nei settori strategici chiede di fare scelte coraggiose. Dovranno essere prese decisioni  importanti, che possano sembrare a volte impopolari, ma che certamente  sono necessarie per fare in prospettiva il bene degli italiani.

  Laurent De Bai per Agenzia Stampa Italia

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