(ASI) L’inflazione a febbraio segna una frenata rispetto all’andamento registrato nei mesi precedenti: su gennaio scende del -0,3%, mentre su base annua aumenta del +0,7% (in flessione rispetto al +1,2% registrato a gennaio).

L’Istat motiva la scarsa crescita del tasso di inflazione a causa del “prolungarsi dei saldi stagionali” che, secondo l’Istituto di Statistica, a febbraio segnerebbero “un’ampiezza maggiore di quella di gennaio”.

Un andamento che non risulta dai nostri monitoraggi. Piuttosto, a nostro avviso, la frenata del tasso di inflazione è determinata dalla fase di stallo in cui si trovano i consumi interni.

La crescita dei prezzi a questi livelli determina ricadute di 207,20 Euro annui a famiglia, somme che non fanno altro che accentuare la perdita di capacità di acquisto di queste ultime.

Considerando l’innegabile persistenza della crisi nel mercato del lavoro, è necessario intervenire con urgenza e decisione sul fronte dell’occupazione e della redistribuzione dei redditi. Un compito, questo, che dovrà costituire una priorità assoluta per il Governo che guiderà il Paese in seguito alle elezioni del 4 marzo prossimo.

“Consentire alle famiglie di risollevare i propri bilanci è fondamentale per rilanciare la domanda interna e i consumi e, di conseguenza, anche per restituire slancio all’intero sistema economico” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.

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