Istat, Lavoro. Retribuzioni ferme a marzo, +1,4% su anno

Secondo quanto riportato dall'ISTAT, alla fine di marzo 2014 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 38,1% degli occupati dipendenti e corrispondono al 37,3% del monte retributivo osservato.

 

Nel mese di marzo l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell'1,4% nei confronti di marzo 2013. Complessivamente, nei primi tre mesi del 2014 la retribuzione oraria media è cresciuta dell'1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2013.

Con riferimento ai principali macrosettori, a marzo le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,9% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che a marzo presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (4,0%); agricoltura (3,3%); energia elettrica e gas (3,0%). Si registrano variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione.

Tra i contratti monitorati dall'indagine, nel mese di marzo è stato recepito un solo accordo e nessuno è scaduto.

Alla fine di marzo la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 61,9% nel totale dell'economia e del 50,7% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 27,2 mesi per l'insieme dei dipendenti e di 13,5 mesi per quelli del settore privato.

Redazione Agenzia Stampa Italia

Continua a leggere