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(ASI) Un po’ di Umbria, molta italica tradizione lirica ed altrettanta Europa per una ricetta di grande Musica. Così UmbriaEnsemble si esibisce a Taranto, Domenica 16 Dicembre dalle ore 19 con un Concerto dal titolo eloquente : “Belcanto strumentale”.  Gli artisti di UmbriaEnsemble (Luca Ranieri, Viola; M. Cecilia Berioli, Violoncello; Michele Rossetti, Pianoforte), saranno infatti ospiti della stagione concertistica “Domeniche in Concerto” organizzata dall’Associazione musicale “Cultura et Musica- Giovanni Paisiello”, dove si esibiranno con un programma musicale ispirato al Melodramma. Musiche di A. Rolla (Variazioni brillanti op.13 per Viola e P.forte); G. Rossini (Une Larme, per V.cello e P.forte); J. Brahms (Trio op.114 per Viola, V.cello e P.forte).

 

Già, il Belcanto. Il Melodramma, il cosiddetto  “belcanto” (vocale) sembra essere l’immagine che più di ogni altra caratterizza l’Ottocento musicale italiano. In effetti l’ opera lirica ha indubbiamente segnato la cultura musicale del XIX° secolo consegnando un’immagine forte della cultura e dell’arte italiane concentrata sul Melodramma.

Ciò non di meno gli stessi operisti, spesso essi stessi eccellenti direttori d’orchestra,  si dedicavano anche alla musica strumentale, senz’altro in misura quantitativamente minore rispetto alla produzione operistica, ma con risultati non certo secondi per espressività e ricerca stilistica.

E’ interessante sottolineare come per un singolare gioco del destino gli operisti che più si dedicarono alla musica strumentale finirono con lo scegliere di lasciare l’Italia - dove il Melodramma era il protagonista indisturbato delle scene artistiche - per vivere in altre città europee, esportando così intuizioni e stilemi artistici ed arricchendo la vita culturale ed il clima artistico di quelle città, così come era stato nel Settecento quando eccellenti musicisti italiani erano diventati Maestri di Cappella nelle principali Corti europee. Il programma musicale qui presentato vuole evidenziare il ponte, non invisibile ma certo degno di maggiore attenzione, che esiste tra la musica vocale e quella strumentale dell’Ottocento, così come tra stile lo italiano e gli stilemi allora in voga in Europa, a sottolineare una volta di più il ruolo centrale della cultura italiana nel mondo.

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