×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
 Al teatro “Brancati” di Catania arriva “Mela” di Dacia Maraini

(ASI) Conto alla rovescia per il debutto di “Mela”, splendida commedia di Dacia Maraini. Sul palco, sotto la regia di Romano Bernardi, Alessandra Cacialli e Debora Bernardi insieme con Luisa Ippodrino. Protagoniste tre donne: una nonna, una madre e una figlia.

Tre generazioni, modi di pensare, che si scontrano. Tre cocciute e personalissime visioni del mondo all’interno di quattro mura casalinghe, in una convivenza forzata. Sullo sfondo l’immagine quasi onnipresente di un uomo, immagine lontana, sbiadita, eppure rivelatrice di ragioni drammaturgiche compromettenti.

Location claustrofobica una cucina, in cui le tre donne, pur amandosi sono condannate a rincorrersi senza mai potersi veramente incontrare. L’amore, il sesso, la rivoluzione, saranno temi costanti di conflitto in un coacervo di contraddizioni che solo la routine quotidiana, riesce a far esplodere con forza lacerante.

La commedia, che sembra esplorare, “con leggerezza di mano e ritmi di farsa”, il difficile mondo della convivenza femminile, certamente va ben oltre, indagando le ragioni di un’inevitabile incomunicabilità generazionale per denunciare evidenti contraddizioni: l’entusiasta cecità rivoluzionaria di Rosaria, ad esempio, costringe la donna, una ex sessantottina, a prendersi carico delle miserie e delle ingiustizie del mondo intero ma non le permette di vedere quello che succede sotto il suo naso, e la costringe a trascurare innegabili responsabilità di madre.

Altra evidente contraddizione è emblematicamente rappresentata dalla frivola leggerezza di nonna Mela che, in fin dei conti, è intrisa di un’irresistibile saggezza dal sapore quasi epicureo. Infine, dietro lo spietato egoismo di un classico risentimento adolescenziale si cela l’immagine di Carmen che altro non è che una vittima sacrificale immolata sull’altare degli eroici ideali della madre. Alla fin fine, la commedia leggera riesce benissimo a dissimulare un’attenta analisi storica di uno specifico periodo che ha disatteso promesse e sogni che si sono scontrati contro egoistiche ragioni individuali. Regista assistente Marco Tringali, scene di Cinzia Puglisi e costumi delle sorelle Rinaldi. Si replica sino al 29 aprile.

Giuliana Sotera Agenzia Stampa Italia



Si replica fino al 29 aprile. Infoline 095/530153 www.teatrodellacitta.it

Continua a leggere