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(ASI) Martedì 27 marzo, Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia aprirà il ciclo d’incontri “La giustizia, lo Stato, le Mafie” organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche e da Libera

 

 

Sarà Piero Grasso, Procuratore Nazionale Antimafia, con la sua prolusione, a inaugurare ufficialmente, martedì 27 marzo 2012 (ore 12, Aula 5 della Facoltà di Scienze Politiche), il ciclo d’incontri “La giustizia, lo Stato, le Mafie” destinato agli studenti dell’Ateneo perugino e aperto alla cittadinanza.

Gli incontri, coordinati dal professor Roberto Segatori, sono organizzati dalla Facoltà di Scienze Politiche, d’intesa con l’associazione Libera.

 

“Le conferenze intendono offrire un quadro informativo aggiornato sulla lotta delle varie istituzioni alla criminalità organizzata e sollecitare l’impegno della società civile in difesa della legalità e per la ricostituzione di un senso civico solidale e democratico – spiega il professor Segatori -. In un panorama caratterizzato anche in Umbria da un’elevata frammentazione sociale e dal ripetersi di eventi delittuosi, questo ciclo di incontri pubblici vuole invitare soprattutto i giovani a riflettere e a mobilitarsi collettivamente per un futuro sottratto alla delinquenza di qualsiasi tipo.

 

Nel prosieguo del ciclo di lezioni, che segue il successo dei corsi organizzati nel 2011 su “Mafia e Antimafia” ed “Etica pubblica e lotta alla corruzione”, interverranno altri magistrati, come Giovanni Conzo della Procura di Napoli impegnato nella lotta alla camorra e Fausto Cardella, Procuratore della Repubblica a Terni con una relazione sulla penetrazione delle mafie in Umbria.

Non mancherà neppure la trattazione di tematiche delicate, come quelle suscitate dagli interrogativi “chi è oggi lo Stato (chi lo impersona, chi lo difende?)” e se c’è linearità o ambiguità nei comportamenti di taluni suoi corpi. In proposito un momento importante sarà costituito dalla presentazione del libro di Luigi Manconi e Valentina Calderone, Quando hanno aperto la cella, sui casi di maltrattamenti in carcere (e non solo) da parte dei tutori dell’ordine.

 

 

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