Foggia stazione 1943 e il mistero dei piatti di porcellana nel treno

(ASI) Foggia - Un antico piatto ritrovato nel mobile dove sono custoditi i servizi buoni di porcellana di mia nonna Leonarda trasferitasi da Foggia a Chieti nel 1980, fabricato a sud del Reich germanico ad inizio Novecento, facente parte di una serie andata rotta nel corso degli anni, e, secondo il racconto di mia nonna proveniente da un convoglio di un treno merci andato distrutto durante i bombardamenti di Foggia del 1943, mi ha incuriosito sullo studio di questa tragica pagina di storia italiana su cui ancora oggi ci sono coni d'ombra da chiarire.

La storia si sa é stata scritta dai vincitori e gli storici Italiani post Seconda Guerra Mondiale, con l'Italia fido vassallo degli anglo - americani "Liberatori, si trovano spesso nella scomoda e delicata posizione di dover raccontare una storia della guerra, spesso contro il suo stesso esercito e contro i suoi interessi nazionali, omettendo, giustificando le angherie e le violenze fatte dai nemici vincitori, facendo passare in secondo piano episodi di valore dei nostri soldati e civili se sono politicamente scomodi. 

 Ma torniamo alla storia dei bombardamenti di Foggia...Fra maggio e settembre 1943 i bombardamenti degli Alleati "Liberatori" sulla città che per la sua posizione strategica, gli aerei delle forze dell'Asse italo - germaniche usavano come base di partenza per difendere i cieli italiani dai nemici anglo - americani e, dove, in virtù della importanza della stazione ferroviaria, arrivavano i rifornimenti per le truppe dell'Asse impegnate a bloccare l'avanzata degli Alleati da Sud.

La città di Foggia fu praticamente rasa al suolo, dalle fonti del Comune di Foggia si possono stimare oltre 20 mila abitanti in meno in città dal 1940 al 1945, compresi le vittime della guerra e i feriti che ne fanno, con la perdita di circa 1/4 della popolazione residente, la città europea con più vittime dei bombardamenti in proporzione al numero di abitanti. 

Ad onor del vero, comunque sia il numero preciso delle incursioni e il bilancio esatto delle vittime sono ancora oggetto di  dibattito, in quanto i vincitori della Seconda Guerra Mondiale (da cui l'Italia è uscita sconfitta e limitata nella sua sovranità politica e militare) hanno sempre tentato di sminuire e giustificare i loro atti di violenza, esaltando di contraltare quelli compiuti dagli italo - tedeschi che erano bisogna precisarlo lì per bloccare l'avanzata degli invasori e per difendere le citta italiane dagli attacchi dal cielo con i caccia e la contraerea. 

A tal proposito,  ci sono stati vari bombardamenti sulla città di Foggia nel 1943,  un susseguirsi di incursioni che, a partire dalla tarda primavera e per tutta l'estate, causarono una distruzione massiccia e migliaia di vittime civili. Di seguito le più importanti:

 - Il 28, 30, e 31 maggio 1943: furono compiuti i primi raid e attacchi, con il fine strategico di  individuare i punti più sensibili e neutralizzare gli aeroporti e la stazione ferroviaria, con già centinaia di vittime tra la popolazione.

 - Il 15 luglio 1943 ci fu un bombardamento particolarmente violento che colpì la stazione ferroviaria. Tra l'altro, le bombe finirono su dei vagoni carichi di bombe e carburante, innescando piccole esplosioni a catena che provocarono un'esplosione gigantesca.  Ci fu un elevatissimo numero di morti, tra i quali oltre 1.200 civili.

- 22 luglio 1943: è il giorno che la memoria collettiva foggiana ricorda come la più tragica, allorché un  massiccio bombardamento a tappeto, compiuto da oltre 40 "Fortezze Volanti" americane, si abbatté sulla città, radendo al suolo alcuni quartieri e colpendo nuovamente la stazione ferroviaria, dove un carro cisterna si incendiò, riversando il carburante nel sottopasso della stazione affollato di persone in cerca di rifugio, causando migliaia di vittime imprecisate solo in questa singola incursione.

- 19 agosto 1943: si legge in merito nel volume "La mia Foggia" del 2017 “scene orripilanti, come quella verificatasi giovedì 19 agosto con un’operazione, che fu, a detta degli stessi inglesi, la più terribile da loro operata nell’Europa meridionale. Piombarono, infatti, con non esclusi chiari intenti terroristici, sulla “Città di Foggia”, e non sugli aeroporti, verso mezzogiorno, scortate da 57 caccia bombardieri Lightning P-38F, che dovevano provvedere anche alla “bonifica” dell’obiettivo prima dello sganciamento delle bombe, numerose formazioni di bombardieri pesanti. costituite da ben 233 quadrimotori, di cui 162 Fortezze volanti B-17F e 71 Consolidated Liberators B-24D.

L’uragano di ferro e di fuoco abbattutosi in rapide sei ondate successive sulla Stazione, sullo Scalo ferroviario, sulla sottostazione elettrica, sui fasci dei binari, e soprattutto, purtroppo, sulle abitazioni di civili innocenti, fu realizzato con lo sganciamento di 2.589 ordigni da 500 libbre, equivalenti a 587,185 tonnellate di esplosivo.

Questi martellamenti, a fronte di una irrisoria perdita da parte degli americani di soli cinque velivoli, abbattuti dagli aerei da caccia tedeschi, finirono di radere al suolo, se non al sottosuolo, la città, e provocarono in un solo giorno e nell’arco di tempo di poco più di un’ora e mezza (la durata delle incursioni inglesi sulle altre città italiane e su quelle tedesche non superava in media i venti-trenta minuti), da poco prima delle ore 12 alle ore 13,35 circa, ancora una volta la morte di moltissimi miei concittadini (9.581) ed un numero incalcolabile di feriti". 

Altri raid sono stati compiuti dai "Liberatori": il 24 - 25 agosto 1943 con incursioni notturne; e, infine, anche dopo l'Armistizio,  il 17 - 18 settembre 1943.  

A fine settembre del 1943, dunque, Foggia era ridotta a un cumulo di macerie, con il campo di aviazione reso inutilizzabile (con circa 300 velivoli persi dalle forze dell'Asse, fra aerei germanici e quelli italiani, molti dei quali dopo l'Armistizio,  avevano aderito alla Repubblica Sociale Italiana (Rsi) perché riluttanti ad attaccare le nostre città e la nostra popolazione). Gli Alleati distrussero gran parte del patrimonio immobiliare, dei monumenti storici e delle abitazioni civili, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva dei Foggiani, e sulla storia  della città (Medaglia d'Oro al Valor Civile dal 1959 e Medaglia d'Oro al Valor Militare dal 2007). Non si possono ignorare le testimonianze dirette dei superstiti che stridono spesso con le fonti ufficiali. Sulla condotta degli aerei britannici della Raf, mia nonna all'epoca ragazza, raccontava che i piloti Inglesi si abbassavano per essere sicuro di aver ucciso finanche i passanti e i passeggeri nelle automobili, quindi non solo per distruggere obiettivi militari. 

Molte salme delle vittime dei bombardamenti di Foggia sono custoditi nella Cappella dell'Ossario dei caduti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale nel cimiterio monumentale. Molti cadaveri come quelli andati bruciati nell'incendio del sottopassaggio non sono mai stati riconosciuti. Anche per loro, nell'Aprile 2025 sono iniziati i lavori di costruzione di un monumento in memoria delle vittime dei bombardamenti in Piazza Vittorio Veneto di fronte alla stazione, al cui fianco sarà collocata la storica locomotiva del gruppo 880 numero 009 (fino ad oggi alla Villa Comunale). 

La ricostruzione della città di Foggia, come quella di Pescara, nel dopoguerra, sono due simboli della rinascita economica - sociale del secondo dopoguerra che hanno fatto passare in secondo piano l'occupazione militare e le limitazioni di sovranità dalla Repubblica nata dal 25 Aprile, portando lavoro e nuove persone in città, come mio nonno Ettore, reduce di guerra, già residente nel Dodecaneso, isole dell'Egeo perdute dall'Italia, trasferitosi a Foggia per lavorare in municipio e dove ha conosciuto e sposato mia nonna.Resta il mistero... Che ci facevano nel treno merci alla stazione di Foggia nel 1943 quei piatti di porcellana mittleuropei di inizio Novecento?

Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia 

 *Immagine generata d Gemini AI di Google.

 

 

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