(ASI) Roma. Nel 1887 veniva alla luce in uno degli orti del pianoro di Civita Castellana nella località nota come Scasato, una splendida scultura in terracotta, un busto di giovane dai capelli fiammeggianti. Gli scavi condotti avevano intercettato un'area sacra e una quantità di terrecotte così ingente da far ritenere che il tempio, di cui non rimanevano che scarsi resti, dovesse essere di dimensioni considerevoli.


Da subito la statua fu salutata come un capolavoro e da sempre è ormai nota come l'Apollo dello Scasato. Esposta nel Museo di Villa Giulia fin dai primi anni della sua istituzione, la scultura è ancora oggi uno dei suoi gioielli.
Accanto a lui gli dei di Falerii, città dai molti santuari, si presentano al pubblico del museo in un nuovo allestimento che consente di apprezzare lo straordinario apparato decorativo degli edifici templari, frutto dell'impegno dell'artigianato locale e della creatività dei grandi maestri falisci.
La riapertura delle sale nella rinnovata esposizione si affianca all' inaugurazione di una installazione virtuale interattiva dedicata alla Valle del Tevere, realizzata dal CNR ITABC in collaborazione con la Soprintendenza grazie ad un finanziamento Arcus Spa. L'installazione completa in maniera innovativa la sezione del Museo di Villa Giulia dedicata alle antichità del territorio capenate e falisco, le cui comunità si sono sviluppate proprio nella media Valle del Tevere.

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