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(ASI) La ricorrenza del 10 Febbraio è un evento che esula dal contesto politico” così esordisce Matteo Bressan del direttivo nazionale del Comitato 10 Febbraio, ente nato a metà degli anni Duemila con il fine di ricostruire e divulgare la vicenda dell'esodo giuliano dalmata e la tragedia delle Foibe.
Continua Bressan: “Gli episodi di intolleranza sia politica che etnica che dal 1943 videro vittime italiani di ogni colore politico ed estrazione sociale devono essere affrontati con oggettività e senso critico”.

 

Di commemorazione civile e analisi storica parla anche il ricercatore ternano Marco Petrelli: “Furono migliaia i nostri connazionali internati nei campi titini o gettati nelle cavità carsiche note come Foibe. Tra i morti non solo fascisti ma moltissimi civili, carabinieri e perfino partigiani che non avevano prestato fedeltà a Tito. Di fronte ad un evento così ampio e articolato l'obiettività dello studio e della ricerca non può essere oscurato da facili e sciocche letture strumentali”.

“Solo la cultura – conclude Bressan - aiuta a sviluppare senso critico e comprensione per una pagina di storia tutta italiana che potrà essere letta nella sua completezza soltanto quando la memoria e l'interesse collettivo prenderanno il posto di inutili diatribe partitiche”.

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