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(ASI) Katyn è un nome tristemente noto alla popolazione polacca e agli esperti di storia moderna, forse meno a tutti gli altri. Nella primavera del 1940, la seconda guerra mondiale era già iniziata con l’invasione della Polonia da parte della Germania nazista, allora al fianco dell’Unione Sovietica di Joseph Stalin.

 E’ quest’ultimo che a un certo punto, ordina al suo esercito la deportazione e poi l’esecuzione di tutti gli ufficiali polacchi e di gran parte dell’intellighenzia del Paese. Alla fine, gli uomini condotti nei boschi di Katyn e trucidati a fucilate saranno quasi 22.000. Per anni le responsabilità dell’eccidio sono ricadute sull’esercito del Fuhrer che, per primo, aveva iniziato le ostilità belliche invadendo proprio la Polonia, perché le fucilazioni erano state volutamente eseguite dai militari sovietici con armi tedesche. Solo nel 1990 la Russia ha ammesso la responsabilità di Stalin, facendo giustizia della verità.

Oggi, altre rivelazioni della vicenda scaturiscono dai documenti recentemente declassificati dell’archivio nazionale degli Stati Uniti; in particolare, riguardano il corso successivo della storia che alla luce di queste nuove verità, avrebbe potuto prendere tutta un’altra direzione. Emerge che nel 1943, quando Germania e Unione Sovietica -alleati della prima ora- si trovavano ormai su fronti opposti, l’allora presidente degli Stati Uniti Roosvelt e il suo omologo britannico, il primo ministro Winston Churchill, fossero già a conoscenza della completa e unica responsabilità sovietica. Nonostante le pressioni dell’allora governo polacco in esilio a Londra e dei vertici della Croce Rossa Internazionale per un’inchiesta comune sul massacro di Katyn , dalla corrispondenza tra Roosvelt e Churchill emerge la volontà opposta di tacere la reale responsabilità opponendosi così a qualsiasi investigazione, per non irritare Stalin che intanto era diventato un alleato indispensabile nelle ostilità contro le potenze dell’Asse.

Un altro tassello è stato aggiunto alla ricostruzione di una delle vicende più drammatiche della storia moderna; per completare il puzzle mancano solo le verità contenute negli archivi russi, ancora secretati.

Fabrizio Torella per Agenzia Stampa Italia

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