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Festival Internazionale di Roma
(dal nostro inviato Daniele Corvi)
Edibunrgo, 1828. In questa cornice prende piede l’ultima commedia nera del geniale John Landis che coinvolge due imbroglioni il cinico Burke e il romantico Hare. Tutto comincia con un provvedimento reale che dà l’esclusivo controllo dei cadaveri al medico della Corona, impedendo agli altri dottori di conoscere l’anatomia umana.

I cadaveri cominciano ad avere un vero e proprio valore commerciale e i due protagonisti casualmente si ritrovano ad avere un morto per le mani, quello di un inquilino morto improvvisamente. Trovano un buon acquirente e ai due viene una macabra idea: accelerare il tempo della morte per persone che contribuiranno al progresso della scienza. Progresso scientifico e mercato nero di cadaveri si espandono a vista d’occhio e poco importa che ci sia una lunga serie di omicidi. Il film con gag esilaranti, opportune citazioni letterarie (Coleridge, Shakespeare, Darwin ecc.) e storicheci fa entrare nel cuore della storia che si fa via via sempre più avvincente e che va verso la direzione di una domanda: il sacrificio di pochi è giusto quando ci sono più persone che ne possono beneficiare? John Landis ci dà dunque prova di un’altra sua originale quanto avvincente opera , che non manca come sempre di divertire e far riflettere nello steso tempo lo spettatore.

Voto: 8

Reazione della sala: un compiaciuto applauso

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