Uruguay di Andrea Simonella sbanca il Caorle Film Festival.

(ASI) Nessuno è profeta in patria, ma la regista originaria di San Stino di Livenza, Andrea Simonella, ci va molto vicino, essendosi imposta a pochi chilometri di casa al Caorle Film Festival.

Nonostante la presenza di molte opere da tutto il mondo, l’autoctona Simonella ha vinto il Festival di Caorle, aggiudicandosi tra l’altro anche i premi per miglior regia, scenografia, sound design e miglior corto drammatico. Una cinquina d’oro per un’opera coraggiosa e profonda che tocca il tema della violenza sulle donne e sui fragili: la storia di Adele una ragazza abusata in un reparto psichiatrico, liberamente ispirata a fatti di cronaca.

Un lavoro accurato, forte e di grande impatto sociale, come testimoniato dal fatto che ci sia stata la supervisione di illustri professionisti come la psichiatra Gemma Brandi e il luminare giurista il prof. Paolo Cendon, precursore dei diritti dei fragili.

Uruguay ha riscosso successo dal Sud al Nord, dalla Sicilia, alla Campania, passando per l’Umbria e arrivando al Veneto, allargandosi anche all’estero, dove a fine anno sarà attesto a New York

Il corto girato in Friuli Venezia-Giulia con il patrocinio della Consiglio regionale e sostenuto dalla Banca CrediFriuli avrebbe inizialmente essere girato proprio a Caorle, svela la regista, che poi ha deciso di scegliere il Friuli grazie all’intervento del Consigliere regionale Edy Morandini.

L’opera, per quanto forte, vuole essere un monito di speranza per tutte le donne vittime di violenze che non devono essere prigioniere e vittime della paura, ma lottare, parlando e parlando.  


Redazione Agenzia Stampa Italia

Tags

Continua a leggere