(ASI) Comicità? Ironia? Provocazione?  No, nulla di tutto ciò. Purtroppo, sembra più una  diffamazione, irritante per gli abitanti di Vibo Valentia e per tutti i calabresi.  Mi riferisco al film Tolo Tolo, che ha avuto in questi giorni un enorme successo d’incassi, in cui ad un certo punto il comandante di una barca piena di migranti chiede all’autorità portuale: “Con quale porto sto parlando?” “Marina di Vibo Valentia “ è la risposta. A quel punto Checco Zalone ribatte: “Aspettate un attimo, ve lo facciamo sapere noi se sbarchiamo”.

E rivolgendosi ai migranti: “Torniamo in Africa, è meglio, ci vogliono far sbarcare a Marina di Vibo Valentia, su dai, un minimo di dignità”. Qualcuno ha trovato un motivo per ridere, invece mi sembra che non ci sia nulla da ridere, semmai da piangere. Che Vibo Valentia e la sua provincia non goda di giudizi lusinghieri è anche vero, come gli indici economici che la pongono tra le ultime delle province europee, ma che addirittura sia peggio dell’Africa, da cui fuggono in milioni, mi sembra un’esagerazione che non trova alcuna giustificazione, men che meno nella comicità. Si tratta, invece, di una semplice, banale, inutile una pesantissima pubblicità negativa. Pensate se qualcuno tra i milioni di spettatori che sono andati, o andranno, a vedere il film, avesse per caso pensato di trascorrere le prossime vacanze a Tropea, perla della costa degli Dei, cittadina che si trova a pochi chilometri da quella famigerata Marina di Vibo, sarebbe ancora disposto a confermare quella scelta, dopo aver saputo che sbarcare da quelle parti, è peggio che andare in Africa. E chi ha un minimo di dignità non può farlo. Una denigrazione insopportabile. Invece di ridere ci sarebbe da chiedere i danni. 

Fortunato Vinci Agenzia Stampa Italia        

 

 

 

Fonte: Iaconianni family [CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)]

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