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(ASI) Al Luiss creative business center, ospite del docente Daniele Corvi arriva Lino Capolicchio. Non parliamo di un attore, ma di un Attore, un maestro che non si è mai venduto allo show-business. Un artista con una profonda dignità artistica, che già a dodici anni era stato definito un enfant prodige e che lo portò a esordire ne “Le baruffe chiozzote” a soli 21 anni. Insieme agli studenti Lino ha ripercorso le tappe della sua illustre carriera, da Escalation a Una sconfinata giovinezza passando per il capolavoro assoluto Il giardino dei Finzi Contini, pietra miliare del cinema che lo lanciò nel panorama internazionale. Capolicchio ha ricordato tantissimi retroscena del film come la severità di De Sica, il rifiuto di Volontè e l’assegnazione della parte a Testi, le follie di Helmut Berger e soprattutto il rapporto controverso con Dominique Sandà. A dispetto delle varie dicerie sul travolgente amore dei bellissimi degli anni ’70, Lino smentisce la loro storia, anzi la loro vicenda la si potrebbe definire un amore tormentato non consumato come quello dei protagonisti Giorgio e Micòl, ma a parte invertite, che fece invaghire la bellissima parigini dell’affascinante attore, che però in quell’occasione non ricambiò. Come ogni divo Capolicchio ha una miriade di avventure galanti da raccontare con note attrici e donne bellissime; insomma… una vita intensa fatta persino di incontri straordinari come quello con Orson Welles, Kubrick, Diane Keaton e tantissimi altri e di aneddoti pazzeschi come un episodio che lo lega a Profondo Rosso di Dario Argento che ha letteralmente fatto spalancare gli occhi meravigliati degli studenti. Attualmente, Lino sta lavorando a un grande progetto di livello, elegante come è nel suo stile e ha pure confessato di aver rifiutato proposte faraoniche per non commercializzarlo e sminuirlo, spiazzando i produttori e rallentando l’uscita. Cose da pazzi? Non per un Artista, d’altronde che ci si può aspettare da uno formato da Strehler e che ha lavorato con De Sica, Risi, De Sancis e tanti altri maestri?

Redazione Agenzia Stampa Italia

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