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Sanita’: la salute non e’ una merce. La riforma della sanita’ deve mettere al centro il diritto alla salute e l’universalismo del servizio sanitario nazionale.

(ASI) Le ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi sulla riforma del Sistema Sanitario Nazionale appaiono non solo banali ma anche ispirate da una visione prettamente imprenditoriale della sanità pubblica. Parlare semplicemente di introduzione di costi standard e di ritardi nei pagamenti delle Asl è a dir poco riduttivo, visti gli attuali problemi del nostro SSN! Ribadiamo che la riorganizzazione deve partire prima di tutto dalle esigenze dei cittadini, in termini di prevenzione, cura e guarigion.

 

Occorre perciò intervenire sulla gestione per una maggiore trasparenza, sull’organizzazione in termini di una migliore distribuzione e diffusione delle tecnologie e sulla qualità della relazione medico-paziente.

L’eliminazione di sprechi e inefficienze è necessaria ma allo stesso tempo non si può mettere in discussione l’universalismo dell’assistenza sanitaria pubblica seguendo la logica dei tagli. L’universalismo è irrinunciabile per scongiurare l’aumento di ineguaglianze e discriminazioni e proprio per questo è necessario non spendere meno ma spendere meglio per dare a tutti ciò che serve per prevenire e guarire.

 

Ricordiamo che, come dimostrano anche i dati diffusi dall’OECD, l’Italia non spende troppo per la tutela della salute: anzi, la nostra spesa sanitaria è sensibilmente inferiore a quella di altri Paesi – sia in relazione al PIL che considerando la spesa pro capite – , con una qualità dei servizi e delle prestazioni elevata. Almeno fino ad oggi. I tagli imposti dal Governo, infatti, risulteranno deleteri per il SSN e i primi effetti della selvaggia riduzione di risorse si stanno già manifestando: alcuni pronto soccorso sono nel caos, le liste di attesa si allungano e in molte strutture si sta verificando  una vera e propria emergenza posti letto.

 

A fronte di questa situazione e delle sempre più frequenti rinunce alle cure per motivi economici è urgente riformare il Sistema Sanitario Nazionale garantendone il carattere universalistico e tutelando il diritto alla salute dei cittadini.

 

 

 

 

 

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